Il Prometeo di Varotsos è realizzato con vetro Pilkington

Il Prometeo di Varotsos è realizzato con vetro Pilkington

Comunicato Stampa
29 lug 2024
In mostra al museo Castromediano di Lecce, fino a gennaio 2025.

Continua e si rinsalda il connubio tra Pilkington Italia e l’artista greco Costas Varotsos, che per la realizzazione del gigantesco Prometeo ha utilizzato nuovamente questo vetro dall’anima italiana, come già fatto in precedenza con La Totalità, altra sua opera installata all’interno del Giardino Grosa di Torino.

Ne abbiamo parlato con l’artista, che ci ha spiegato il suo legame con questo materiale.
“Non è la prima volta che utilizza il vetro nelle sue sculture, perché?”
.

 “Utilizzo il vetro molto spesso nelle mie sculture ma sempre in relazione allo spazio. Lo spazio viene ridefinito dall’opera e dal materiale e nello stesso tempo definisce forma e dimensioni dell’opera stessa. Non si tratta di dimensioni numeriche ma di dimensioni che nascono dalla stratificazione storica e culturale dello spazio in cui devo intervenire. Il vetro, nella mia arte, è arrivato con Il Poeta di Cipro nel 1983 attraverso un processo analitico: Il Poeta è fragile, è pericoloso, è esplosivo, è energia, è spazio, allora il materiale “vetro” è arrivato come un contenitore di spazio che, attraverso la stratificazione temporale, ricrea un nuovo equilibrio tra spazio e tempo. In opere come La Morgia, tra le rocce montuose di Gessopalena, in Abruzzo, non ho utilizzato o trasferito grandi lastre di vetro in un territorio impervio e isolato, ma ho interpretato la materia rocciosa di quel paesaggio, di quella natura. L’opera nasce da una correlazione inevitabile tra la forma sviluppata dalla stratificazione del materiale trasparente e lo spazio ambientale. Atre volte il vetro diventa una linea di mare, a volte un pezzo di cielo, o ancora un nuovo orizzonte, dipende dallo spazio che lo contiene.”

“Perché Prometeo è realizzato in vetro?”

“Il vetro è il materiale che più mi ha dato la possibilità di rappresentare l’essenza della figura mitologica di Prometeo. La sua doveva essere una presenza solo percepita e il vetro, nella sua trasparenza, mi ha dato questa possibilità. È un materiale puro nella sua potenza così come potente è il messaggio di Prometeo, nel voler rimettere l’uomo al centro delle grandi domande e spingere l’umanità ad intraprendere un nuovo percorso di evoluzione. I frammenti di vetro generano questa tensione scandita dal tempo attraverso la sovrapposizione orizzontale dei tagli. La relazione volontaria con la luce è inoltre fondamentale, è la luce che fa esplodere la forma in ogni direzione, fa sparire la materialità dell’opera, risaltandone la funzione poetica e spirituale. Questa estensione spaziale mi permette di esprimere la sintesi in un nuovo movimento nello spazio. L’obiettivo è proprio quello di spostare l’energia fuori dal lavoro e Prometeo incorpora e restituisce la luce, il mito, l’ambiente, la storia. Si presenta come la sintesi di tutte le esperienze fatte dall’uomo.”

Il vetro utilizzato per il Prometeo è stato prodotto in una delle due linee di S. Salvo (CH), che insieme alla linea produttiva di Venezia, fa di Pilkington Italia il primo produttore di vetro piano del Paese.
Parte del Gruppo NSG, quest’anno lo stabilimento di Venezia compie i suoi primi 100 anni di vita, anche se la sua connessione con il mondo dell’arte è ormai consolidata, come dimostra l’ampia gamma di prodotti a disposizione dei professionisti del settore. Tra questi, di particolare rilevanza è Pilkington OptiView™ Ultra, un vetro sviluppato per valorizzare le opere d’arte e quelle museali in genere.

Pilkington OptiView™ Ultra è un vetro con una bassissima riflessione luminosa, inferiore al 2%, pertanto consente la fruizione delle opere d’arte, da qualsiasi angolazione visiva, nel modo migliore, senza il fastidio dei riflessi visibili sul vetro tradizionale. Questo prodotto su base extrachiara permette una resa inalterata dei colori, così da garantire ai visitatori l’aderenza cromatica rispetto all’opera ideata dall’artista.

Inoltre, Pilkington Italia vanta una decennale esperienza nella produzione di prodotti vetrari che trovano applicazione ideale in ambito museale, a custodia di opere d’arte di particolare pregio. A titolo di esempio basti ricordare le teche del Museo Egizio di Torino, dove proteggono opere che vantano anche 4 mila anni di storia. Anche il cartone preparatorio in scala originale de La scuola di Atene di Raffaello, presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano, è protetto da un vetro antiriflesso della gamma.

Infine, la versione stratificata del prodotto offre prestazioni aggiuntive, quali la sicurezza d’impiego, in conformità alla norma UNI EN 12600, come anche la protezione da atti di vandalismo e tentativi di effrazione, secondo la UNI EN 356.

Musei, mostre temporanee, ma anche gioiellerie, show room, di numerosi paesi al mondo, utilizzano questo prodotto per le sue qualità.

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