Sicurezza

Sicurezza

L’esigenza di mantenere elevate condizioni di sicurezza in edifici pubblici e privati, attività commerciali o altri ambienti di particolare interesse preservandoli da minacce portate da terzi (colpi di arma da fuoco, lancio di oggetti, scassi, …) o da azioni accidentali (urti, cadute, rotture, …) è da sempre molto sentita. Nel corso dei secoli è stata affrontata con i materiali e le tecniche più disparate, in funzione della specifica minaccia da scongiurare. Grazie a particolari processi e trattamenti, anche il vetro può contribuire significativamente a questo compito, garantendo inoltre ulteriori vantaggi in relazione alle sue caratteristiche intrinseche, quali la trasparenza e la versatilità d’uso, nonché alle sue proprietà estetiche, energetiche ed acustiche.

Le tipologie di vetro che, negli appropriati spessori e dimensioni, possono offrire garanzie di sicurezza ritenute sufficienti in relazione alle condizioni di uso previste sono:
  • Vetri temprati termicamente 
  • Vetri stratificati
Vetro di sicurezza temprato termicamente
Si ottiene mediante un particolare trattamento termico: una fase di riscaldamento, fino al limite dato dalla temperatura di rammollimento, seguita da un raffreddamento brusco e repentino. Questo processo introduce uno stato di compressione sulla superficie del vetro; si ottiene perciò un prodotto la cui resistenza a flessione è tre volte superiore a quella del normale vetro float ricotto. 

Per il suo particolare comportamento a rottura, il vetro temprato è considerato un vetro di sicurezza, ma non un vetro anti-sfondamento: una volta frantumato forma dei piccoli frammenti relativamente innocui, ma non offre nessun tipo di resistenza meccanica all’attraversamento. 

Vetro stratificato (o laminato) di sicurezza 
Si tratta di una composizione di due o più fogli di vetro, uniti assieme con uno o più intercalari di materiale termoplastico, usualmente polivinilbutirrale (PVB), mediante un processo a caldo e sotto pressione. Il PVB agisce come adesivo e separatore tra le lastre di vetro, modificandone le prestazioni meccaniche, termiche ed acustiche. 

Il comportamento a rottura che si verifica è quindi contraddistinto da prestazioni caratteristiche: 

  • i frammenti e le schegge sono trattenuti dal PVB dopo la rottura del vetro
  • il rischio d’infortunio causato da impatto umano è ridotto drasticamente
  • la caduta di frammenti pericolosi su cose e/o persone viene minimizzata
  • la resistenza meccanica allo sfondamento ed alla penetrazione è elevata
  • rimane in opera anche dopo la rottura e può essere sostituito successivamente

L’ampia gamma di composizioni disponibili, realizzabili mediante differenti combinazioni di vetri e PVB, consente di ottenere prodotti caratterizzati da differenti prestazioni: 

  • Vetro di sicurezza
  • Vetro anti-caduta
  • Vetro anti-infortunistica
  • Vetro anti-vandalismo
  • Vetro anti-effrazione
  • Vetro anti-proiettile
  • Vetro anti-esplosione
La normativa UNI EN ISO 12543 “Vetro stratificato e vetro stratificato di sicurezza” definisce i termini e descrive le parti componenti del vetro stratificato e del vetro stratificato di sicurezza per utilizzo in edilizia. 

Si articola in sei parti: 

  • Parte 1 “Definizioni e descrizione delle parti componenti”
  • Parte 2 “Vetro stratificato di sicurezza” 
  • Parte 3 “Vetro stratificato”
  • Parte 4 “Metodi di prova per la durabilità”
  • Parte 5 “Dimensioni e finitura dei bordi”
  • Parte 6 “Aspetto”
Il vetro stratificato Pilkington Optilam™, è prodotto in conformità alle indicazioni ed ai requisiti stabiliti dalla suddetta normativa. 

I principali standard di riferimento per la classificazione delle prestazioni del vetro di sicurezza sono: 

  • UNI EN 12600 “Prova del pendolo - Metodo della prova di impatto e classificazione per il vetro piano”
  • UNI EN 356 “Prove e classificazione di resistenza contro l'attacco manuale”
  • UNI EN 1063 “Classificazione e prove di resistenza ai proiettili”
Nella norma UNI 7697 “Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie” sono chiarite le prestazioni minime del vetro, definite in accordo con le suddette norme, nella specifica destinazione di impiego, in modo che sia assicurata la rispondenza con i requisiti minimi necessari per la sicurezza degli utilizzatori.

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